I socialisti alle elezioni comunali di Bolzano ci sono!

Renata Tomi, esponente del PSI, è la Presidente uscente del Consiglio di Quartiere Europa-Novacella, ruolo grazie al quale ha potuto entrare nei meccanismi operativi dell’amministrazione comunale così da sapersi muovere con competenza nell’ambito di come si amministrano le decisioni che vengono prese dagli organismi politici.
Ma Renata Tomi ha anche un ruolo politico molto interessante che è quello di rappresentare, assieme ad altri concittadini candidati, l’area del riformismo liberal-socialista.
Per approfondire con lei questi due aspetti della sua azione politica le abbiamo posto alcune domande.

Renata Tomi, per capire la sua azione nel campo politico vorremmo partire dallo slogan del PSI che dice “Che bella storia il futuro!” che lei ha usato sul suo volantino elettorale. Davvero un bello slogan, che fa guardare avanti verso il futuro avendo alle spalle la garanzia di una storia di obiettivi raggiunti e di valori cui ispirarsi.
Questo slogan coniato dai socialisti ha generato in me una nuova spinta per avventurarmi in questa tornata elettorale che tocca da vicino i cittadini ed i loro bisogni legati alla qualità della vita trattandosi di elezioni amministrative.
Noi socialisti bolzanini ci siamo presentati coalizzati in una lista con forze nuove (Volt) ed altre già conosciute in quanto già alleati in precedenti appuntamenti elettorali (+Europa).
Il PSI bolzanino ha voluto intraprendere un percorso coraggioso ed allo stesso tempo determinato, con candidati di grande affidabilità, affiancando il nostro impegno e la nostra esperienza all’entusiasmo di giovani concreti e appassionati che vogliono un’amministrazione della città più sana, più inclusiva e possibilmente libera da sudditanze politiche.
Con questa presenza nelle liste elettorali vogliamo perseguire l’obiettivo di dare visibilità in Alto Adige all’area di ispirazione liberal-socialista, una posizione politica che è rispettosa dell’autonomia sancita dal pacchetto, apertamente interetnica e impegnata per lo sviluppo sostenibile del territorio, quindi con occasioni di lavoro per i nostri giovani.

Ci dà un’idea dei vostri obiettivi di programma? Perché ci pare di capire che non fate propaganda elettorale facendo promesse ma puntando invece ad avere consenso per realizzare punti precisi di programma.
Esatto. Noi rifuggiamo dal modo di fare politica che in molti seguono oggigiorno, e cioè sparare promesse, slogan, affermazioni che sembrano valide ma che poi si rivelano vuote. Abbiamo raccolto una serie di punti di programma per la nostra città e su questi cerchiamo di avere il voto del cittadino in modo da avere la forza per realizzarli in Consiglio comunale.
Un primo aspetto, che è molto importante nella vita di tutti i giorni a Bolzano, riguarda il grande nodo del traffico e della mobilità pubblica. Secondo noi, siccome per la realizzazione delle grandi opere già programmate passeranno degli anni, intanto bisogna pensare a realizzare dei miglioramenti in tempi brevi. Penso, per fare un esempio, a dei percorsi virtuosi di intermodabilità treno-bus-bicicletta, con punti di scambio in cui il cittadino che si sposta possa trovare subito il successivo mezzo di trasporto di cui ha bisogno e così risparmiare tempo ed essere incentivato a non usare il mezzo proprio per spostarsi.
Toccando un altro tema, quello della salute pubblica, secondo noi socialisti il Comune ha dei margini di intervento in questo campo e può prendere delle decisioni che ne migliorino alcuni aspetti. Ad esempio il Comune può aumentare il numero delle farmacie comunali e fare in modo che queste rappresentino dei veri presidi sanitari che lavorano in rete con la medicina di base. Con evidenti vantaggi per i nostri cittadini, in specie quelli anziani.

Un tema “caldo” della campagna elettorale è quello della sicurezza nella nostra città. Che dice il PSI su questo?
Mi permetta di sintetizzare il nostro pensiero con quello che è il nostro motto: (In)tolleranza = (in)sicurezza. Cioè, l’intolleranza crea insicurezza. In sostanza: perché ci sia sicurezza nelle strade è necessario promuovere progetti di inclusione, rispettando la dignità di tutte le persone e costruendo una comunità culturalmente più ricca!

Renata Tomi, veniamo alle sue esperienze politiche dirette. Come dicevamo, lei ha guidato da Presidente la Circoscrizione Europa Novacella, un’area assai delicata della città. Adesso vuol portare la sua esperienza in Consiglio comunale.
Mi candido a queste elezioni dopo avere maturato una interessante esperienza in qualità di Presidente della Circoscrizione Europa Novacella, il cui incarico ricopro ancora sino all’insediamento del nuovo Consiglio.
Dalla bella esperienza fatta posso trarre motivo di dire con convinzione quanto sia grande l’importanza di queste istituzioni comunali, che devono diventare un Organismo più dignitoso e più considerato. Nella loro giusta collocazione dovrebbero essere un termometro sia delle problematiche che delle legittime aspettative degli abitanti, oltre che promotrici di attività indirizzate verso l’aggregazione e per favorire la partecipazione ed animare la vita del quartiere. Se il quartiere è animato si evitano situazioni di degrado pubblico che danneggiano l’ambiente e la qualità della vita del singolo cittadino, evitando situazioni di vandalismo e di microcriminalità che generano insicurezza e paure!
So che molti pensano che i Consigli di Quartiere siano inutili. In verità sono uno strumento molto vicino ai cittadini e quindi molto utile, purchè siano valorizzati!

Per rendere più validi i Consigli di Quartiere cosa si può fare a livello comunale?
Con l’obiettivo di migliorare le funzioni dei Consigli di Quartiere e a seguito della mia personale esperienza, il Partito Socialista, con una conferenza stampa del gennaio 2019, ha presentato alcune proposte di modifica al Regolamento comunale per il Decentramento, proponendo una necessaria semplificazione generale atta a determinare una maggiore funzionalità, con riduzione dei costi ed una maggiore è più chiara definizione delle competenze affidate ai Consigli di Quartiere che allo stato attuale sono poche e fumose. Il prossimo Consiglio comunale dovrà prendere su questo delle decisioni. Il PSI sa cosa deve fare!


Come Presidente del Quartiere lei si è fatta promotrice della realizzazione di un documentario sulla storia del quartiere. Un contributo importante per la comunità della zona che circonda piazza Matteotti.
Il nostro intento è stato quello di fissare ricordi, senso di comunità e storie del quartiere bolzanino attraverso immagini e testimonianze dei suoi abitanti. La realizzazione del documentario, durata circa un anno, è stata affidata alla Telefilm del regista Gottfried Deghenghi con i testi del giornalista Silvano Faggioni. Il lavoro è stato presentato in anteprima all’inizio delle passeggiate di via Aosta la sera dello scorso 31 luglio.
Arricchito con immagini d’epoca degli Anni Trenta, il film racconta, percorrendo le sue vie a bordo di una Fiat 1100 del tempo, lo sviluppo del rione intorno a quella che fu “piazza Littorio”, rione destinato ad ospitare i lavoratori italiani da impiegare nella zona industriale.


Sono proprio felice di quell’iniziativa perché siamo riusciti a mettere insieme le storie raccontate da artigiani, commercianti, semplici cittadini e rappresentanti di realtà associative del quartiere, costruendo un bel quadro della storia della gente del rione attorno a piazza Matteotti.


Certo, un forte ringraziamento per la realizzazione, anche in termini di finanziamento, deve essere riconosciuto all’Ufficio Educazione permanente, biblioteche e audiovisivi della Provincia di Bolzano mediateca ed alla RAI 3 locale.
Questo del documentario è stato un momento alto della mia esperienza da Presidente, ma sono altrettanto orgogliosa dei molti momenti in cui ho potuto essere di supporto a concittadini che si rivolgevano alla Circoscrizione per cercare soluzione a loro problemi.

 

Last modified onMercoledì, 16 Settembre 2020 16:02