Sconcertante la decisione del Tribunale Internazionale in merito alle responsabilità della guerra in Medio Oriente

Sconcertante la decisione del tribunale penale dell'Aja che condanna Netanyahu e l'ex ministro della difesa Gallant e non condanna Hamas, responsabile del vero e proprio pogrom del 7 ottobre 2023 che ha innescato la guerra che dura da allora, attacco che è quindi all'origine dei molti morti palestinesi e delle distruzioni.

Evidente sfasatura tra causa ed effetto, il che non toglie la legittimità della critica all'attuale governo di Israele per l'entità della reazione che ha messo in campo. Ma la situazione va anche inquadrata non dimenticando che ci sono governi, come quello iraniano, che da decenni (dalla "rivoluzione islamica" di fine anni 1970 di Khomeini) prevede nella propria Costituzione la distruzione dello Stato di Israele.

Eugen Galasso

"fine della storia"?

In "Identity", opera del 2018 di Francis Fukuyama, importante politologo USA, troviamo il suo sconcerto misto a stupore per l'elezione a presidente degli States di Trump. Che cosa dirà ora lo studioso che, dopo il 1989, aveva teorizzato "the End of the History", la fine della storia, dopo il crollo dei regimi filosovietici dell'Est e della stessa URSS?

Questo per dire che la storia e la politica sono imprevedibili, o meglio, non si lasciano racchiudere in categorie fisse e immodificabili, tanto meno in definizioni stereotipate come quella di "fine della storia"...

Eugen Galasso

Quello delle migrazioni è un problema da risolvere a livello internazionale

Caduto ex abrupto, come fulmine a ciel sereno, l'interverto del magnate sudafricano, ma naturalizzato USA, Elon Musk, destinato a entrare nel team ministeriale del neopresidente Trump, ha lasciato il segno.

Forse inopportuno nei toni e nelle modalità espressive, ha provocato reazioni anche incontrollate.

Che il problema dei migranti irregolari sia da risolvere non lo può negare nessuno, che i modi per risolverlo non siano sempre adeguati può essere vero.

Ma sarebbe stato da risolvere prima, quando si sono aperte le porte alla "globalizzazione", ma a livello internazionale, non solo europeo e men che meno nazionale.

Eugen Galasso

Ci aspettano sorprese dalla situazione italiana ed europea? Ci sono segnali.

Gli scontri a Bologna, ma in qualche modo anche quelli a Milano, del fine settimana, tra quelli che un tempo si sarebbero definiti "opposti estremismi", dimostrano che la situazione italiana ed europea è ancora potenzialmente difficile, non priva di esiti potenzialmente pericolosi.

Sarà il risultato delle elezioni USA, che ha mostrato la fragilità delle "snistre" e della loro proposta, sarà anche la poca accortezza di certe amministrazioni locali, certamente quanto ci aspetta è tutto da scrivere e potrà riservare sorprese spesso anche non gradite.

Eugen Galasso

Tutti spiati!

Tutti/e spiati/e. Sembra ormai uno slogan, un "mantra" ripetuto, ma in realtà si tratta veramente di accertare il "cui prodest", a chi servono queste intercettazioni non autorizzate, queste violazioni della privacy, al là del fatto che si tratti di politici, uomini d'affari o altri/e.

Meglio, però, che si diano garanzie alle persone, piuttosto che lasciarle in un clima indistinto di "possibili violazioni della liberta'individuale" e di "possibili attacchi da parte di potenze straniere" (peraltro non meglio identificate).

La questione pernale è altra cosa, certo, ma anche quella politica non è da trascurare....

Eugen Galasso

Dimissioni di Spano, motivate in fondo dalla sua omosessualità!!!

Francamente la questione delle dimissioni dell'ex capo di gabinetto del Ministero della Cultura, Spano, sconcerta per l'omofobia che, secondo le dichiarazioni di tale Fabrizio Busnengo, coordinatore di Fratelli d'Italia al municipio IX di Roma (un personaggio che dovrebbe a mio modo di vedere dimettersi immediatamente), sarebbe ancora viva nella base di quel partito.

Devo dire che mi pare sciocco che il partito maggioritario in parlamento e al governo, fedele al detto "Dio, patria, famiglia", persistesse nel pregiudizio antigay e discriminatorio, anche considerando che uno dei grandi pensatori della destra, Julius Evola, era omosessuale e che di recente il Papa si è espresso inequivocabilmente contro la discriminazione delle comunità LGBTQ.

Eugen Galasso

Informazione imbarazzante: uno dei casi è "La sette"

Certe fonti d'informazione sono francamente imbarazzanti: cosi' succede con "La Sette" nei suoi programmi di informazione politica, regolarmente sbilanciata contro l'attuale governo, con programmi decisamente targati PD, invitando personaggi che anche la sinistra, ormai non piu "storica", dovrebbe considerare imbarazzanti:  il senatore prof. Mario  Monti,  già Presidente del Consiglio tecnico a seguito di un "golpe" istituzionale,  la sua ex Ministra prof.ssa Elsa Fornero (per gli amici Frignero...), autrice di un vasto disegno di macelleria sociale con la riforma delle pensioni del 2011-2012, l'ex girornalista RAI Giovanna Botteri, dal marcatissimo accento triestino (se qualche bolzanino ricorda l'imitazione dell'accento triestino del dottor Cretici proposta da Sergio Modesto per un programma comico della RAI altoatesina...) e dalla convinzione politica "prestampata"....     

Eugen Galasso

Un mese di gossip su Sangiuliano e Boccia è proprio stucchevole

Che in Italia il panorama informativo (TV ma anche social etc.) da circa un mese sia ancora dominato dalla questione ex ministro Sangiuliano-signora Boccia è non solo stucchevole, ma segno di un paese "fermo", bloccato da un gossip inutile quanto dannoso.

Incombe quella che pomposamente si chiama "legge di bilancio" che, trattando di questioni economiche, dunque importanti per tutti, per ogni citttadino/a, è sicuramente più importante di una questione in buona sostanza "personale", che sembra non implicare - e quasi certamente non implica - questioni fondamentali per nessuno.

Eugen Galasso

Emergenza sicurezza: invece di polemiche, cerchiamo soluzioni

In questo clima di violenza generalizzata e di disperazione violenta (ossia di disperazione-solitudine che diviene violenza) delle periferie, dove per "periferie" dobbiamo intendere anche i paesi delle hinterland milanese e della bergamasca, ma non solo (vale in tutta Italia, in tutta Europa, ma anche altrove), è ovvio che vengano diffuse interpretazioni del fenomeno da parte di ogni partito favorevoli alla propria parte politica.

Il vero problema, però, è di fare in modo che la sicurezza non sia questione di un partito o di una scelta politica ("di destra" o "di sinistra") ma che diventi un impegno ad individuare soluzioni che dia sicurezza a tutta la popolazione, al di là delle singole scelte politiche.

Eugen Galasso

Vicino Oriente: la pace rimane un mito lontano

Era scontato (o quasi!) il fallimento dei negoziati per la possibile tregua in Medio (meglio Vicino) Oriente.

Non sembra imminente una guerra regionale che potrebbe avere sviluppi pericolosissimi, ma rimangono possibili rappresaglie di Hamas e dell'Iran, oltre che di altre organizzazioni terroristiche.

La pace, là come in Ucraina, rimane un mito lontano, come lo sono (purtroppo) le opzioni nonviolente per risolvere i vari conflitti nel mondo. Ciò, insieme all'inefficienza dell'ONU, è ormai un dato assodato.

Eugen Galasso

Ottaviano Del Turco, una storia controversa

Scompare, con Ottaviano Del Turco, morto a quasi ottant'anni nel suo paese natale, Collelongo in Abruzzo, un personaggio che è stato dirigente sindacale (nella CGIL, area socialista di quel sindacato), esponente politico del PSI (in area anticraxiana), tanto da diventare ultimo segretario del partito tra il maggio 1993 e il giugno del 1994, prima di quella che si può esenz'altro definire la "diaspora" socialista, Ministro delle Finanze tra il 2000 e il 2001 durante il secondo governo presieduto da Giuliano Amato, come esponente DS di area "socialista",  poi governatore dell'Abruzzo dal 2005 al 2008. Come tale è stato travolto da una raffica di accuse alle quali ha risposto dimettendosi dalla carica. Dopo 10 anni di processi è uscito assolto.

Del Turco rimane una personalità complessa, non ben identificabile anche ora che anche i tempi della detenzione in carcere e degli arresti domiciliari sono lontani, soprattutto per la sua radicale opposizione, in anni ormai lontani, allo "specifico" socialista della direzione Craxi anche quale presidente del Consiglio.

Eugen Galasso

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