Da segnalare senz'altro questo spettacolo, dal titolo "Con spietato ardore" (quasi un ossimoro, molto efficace) su Josef Mayr Nusser (1910-1945), martire della fede e prossimo beato (la cerimonia relativa è prevista il 18 marzo), cattolico esplicitamente e dichiaratamente avverso al nazismo, "Dableiber" (ossia renitente all'opzione per la Germania nazista), morto di stenti in un carro bestiame quale oppositore del Fuehrer nazista (arruolato a forza nelle SS non giurò ad Adolf Hitler), messo in scena al Teatro Cristallo da Teatro Blu, per la regia del dottor Nicola Benussi, fondatore e responsabile del teatro stesso.
Lo spettacolo è andato in scena qualche giorno prima della beatificazione di Mayr Nusser, beatificazione che senz'altro riabiliterà il vescovo Ivo Muser anche di fronte all'opinione pubblica progressista, anche ovviamente cattolica, che non ha mai amato alla follia questo vescovo, ratzingeriano dichiarato, conservatore ben oltre Papa Francesco e molti altri prelati. Chi ama il beato Frenademetz forse non ama troppo Mayr-Nusser, ma forse sono solo "empie" considerazioni... Per dirla schematizzando al massimo, Muser riesce a "segnare un goal" anche negli ambienti curiali ma anche (ciò cui forse tiene di più) nell'opinione pubblica, lui che anni fa in un'omelia si scagliava contro Lady Gaga (colpevole di essere più famosa di lui?).
Tornando a "Con spietato ardore", come sempre nelle intenzioni e nelle prove fornite da questo valido gruppo teatrale, è uno spettacolo anti-retorico, come anche capace di coinvolgere su temi importanti, dove la memoria storica si lega con l'attualità (il tema è tuttora dibattuto, specie se consideriamo i rigurgiti di nazismo, purtroppo mai espunti e/o superati), legandosi a tante problematiche connesse, ad iniziare, per es., dal tema del martirio, connesso con la problematica di fondo, di grande attualità anche per un laico, dove naturalmente il "martirio" è tema che va letto da un altro angolo visuale.
Se una volta tanto possiamo riproporre l'affermazione "historia magistra vitae" ("la storia è maestra di vita", Cicerone, De Oratore, ricordando che la proposizione intera di Cicerone è molto più ricca e "ornata") questo è senz'altro il caso in cui essa si avvera in modo importante.
Eugen Galasso