Scomparso Gastone Moschin, raro esempio di attore comico e drammatico

Gastone Moschin, classe 1929, di San Giovanni Lupatoto, by Verona, è stato uno dei pochissimi interpreti italiani ad essere sia interprete drammatico (sue memorabili interpretazioni teatrali in "Zio Vanja" e ne "Il giardino dei ciliegi" di Cechov, come nei "Giganti della montagna" di Pirandello, tra le altre), sia comico.

Certo il cinema comico (e la TV, frequentata però in forma minore, prediligendo la radio, anche in virtù della voce, di per sé inconfondibile, come timbro, e della pronuncia perfetta) gli ha dato la maggiore popolarità . Se lo si ricorda soprattutto per il ruolo del "Melandri" in "Amici miei" (1975) e "Amici miei 2" di Mario Monicelli e poi il "numero 3" della fortunata serie, con la regia di Nanni Loy (1985), le sue partecipazioni e interpretazioni filmiche sono state moltissime, da "La rivale" di Anton Giulio Majano (1955)i n poi, passando per "L'audace colpo dei soliti ignoti" (1959, Loy), "Signore e Signori" (1966, di Pietro Germini), dove però non bisogna dimenticare un'interpretazione in un ruolo drammatico come in "Il delitto Matteotti" di Florestano Vancini nella parte del leader socialista Filippo Turati.

Interprete quasi "messo in sordina" da molti, Moschin meriterebbe una rassegna completa dei suoi film, delle sue apparizioni televisive e altro, non meno di quelle dedicate a suo tempo a suoi colleghi come Gassman, Sordi, Tognazzi, Mastroianni e altri ancora, anche perché, con un suo stile caratteristico (e in parte da "caratterista", anche per il fisico imponente) non era certo da meno...

Eugen Galasso

Last modified onMercoledì, 18 Ottobre 2017 12:59