quo vadis 2025

In scena a Bolzano la figura di Gramsci, spunto per confronti

Lo spettacolo "Antonio Gramsci e il nostro tempo", tratto da appunti e in parte dalla tesi del compianto avvocato bolzanino dott. Paolo Mosna, proposto dal Circolo La Comune in occasione degli ottant'anni dalla scomparsa del pensatore marxista, è soprattutto un'antologia recitata di testi gramsciani, con letture-interpretazioni di Mario Zucca (nel ruolo di Gramsci, anche coordinamento registico), Paolo Giommarelli, Francesco Fiore, Laura Pintore, Elisa Forcato (altri ruoli). Ma è, come afferma l'organizzatore e co-autore Sandro Forcato, un"work in progress", cioè uno spettacolo destinato ad ampliarsi, a includere maggiori elementi della personalità e della riflessione dell'autore.

Lo spettacolo offre importanti stimoli a ripensare figure, tattiche e strategie della sinistra, ma non solo, in un incessante ripensamento di quanto avviene ed è avvenuto negli ultimi decenni nella storia d'Italia, dell'Europa e del mondo. Nel periodo storico di Gramsci e di altri (suoi oppositori nel suo partito, quello comunista, come Secchia, Bordiga, in qualche modo lo stesso Togliatti, che arrivò a falsare la produzione gramsciana, ma anche avversari socialisti, come Turati, Treves, Serrati, per limitarsi all'Italia) dominavano le certezze, mentre ora domina il dubbio e il "relativismo" in campo politico e culturale, il che va valutato con attenzione, senza infingimenti, censure, "abbellimenti" impropri, senza astio o condanne, ma esaminando il nuovo "spirito del tempo" ricco anche di scoperte scientifiche e innovazioni tecnologiche.

Eugen Galasso

Last modified onVenerdì, 16 Giugno 2017 16:39