"Da ciascuno secondo le proprie capacità, a ciascuno secondo i propri bisogni"

Nel "Quotidiano nazionale" di sabato 3 gennaio scorso, Cesare De Carlo, corrispondente dagli States, commemorando Mario Cuomo, ex-governatore dello stato di New York, cattolico abortista, italo-americano di punta quale esponente del "Democratic Party", gli rimprovera certi valori, che sarebbero di sinistra, ma anche l'essenza di altri valori, come "libertà individuale, merito, competizione a parità di chance", che sarebbero eminentemente di destra.

Penso le cose siano più complicate: lo schema posto così, semplificato, può valere per la sinistra comunista, ma non mi sembra che socialdemocrazia e partiti che la esprimono, in vario modo, siano avversi a tali valori, in nome di un egualitarismo massificante, che peraltro non piaceva neppure a Marx: "Da ciascuno secondo le proprie capacità, a ciascuno secondo i propri bisogni" ("Per la critica del programma di Gotha").

Dunque qualcosa di ben diverso da un egualitarismo che abbraccia tutti/e indistintamente, ma il riconoscimento delle caratteristiche individuali (dunque anche del merito, pur se in specifico Marx non si era espresso), fisiche, psichiche, intellettuali, sociali etc. Nessuna persona è uguale a un'altra tout court, se non per i diritti e i doveri: già il corpo, l'elemento fisico, è fautore di differenze (non esistono due persone uguali in tutto e per tutto, già gli Scolastici parlavano di "principium individuationis", ciò che distingue una persona dall'altra), per non dire di atteggiamenti, maniere di pensare e di agire. Oltre a tutto, questo rimandare alle vetuste e superate categorie (se poste in modo apodittico) di "destra" e "sinistra" rischia di bypassare il reale. Con tutto il rispetto per De Carlo, che gli States li conosce molto bene e da anni.   

 

Eugen Galasso 

Last modified onDomenica, 05 Giugno 2016 13:54