Delrio tira fuori il "pericolo neofascista" per spiegare le tensioni sull'immigrazione

Il ministro Graziano Delrio, forse perché l'ha appreso dal parroco (cosa volete, ha nove figli...), parla di "pericolo neofascista".

Che esso ci sia è indubbio, per chi scrive, anche se il fatto di Macerata, isolato, è opera più che altro di un fanatico (gravi le reazioni di "Forza Nuova" che lo giustifica, sostanzialmente, e quelle di alcuni popolani romani e altre ancora da individuare) e anche se spesso la protesta contro la presenza degli immigrati si manifesta come reazione, peraltro ingiustificabile, a un'immigrazione mai regolamentata.

Perché, però, Delrio tiri fuori il "pericolo neofascista" solo ora, come cilindro dal cappello, non lo sappiamo. Il governo di cui fa parte, ossia quello di Gentiloni, ha prima promosso il decreto legge firmato dall'onorevole Fiano, poi, però l'ha accantonato... Contraddizioni irrisolte, diremmo.

E.Galasso

Last modified onMercoledì, 07 Febbraio 2018 22:52