Iran: le illusioni di Foucault smentite dall'affermarsi di un regime intollerante

Considerando le manifestazioni anche recentissime che si sono svolte in Iran (con grande pericolo per i manifestanti, vediamo il numero di morti!!!) e in Europa e altrove (con percentuali minori di pericolo, ma comunque non senza pericolo, vista l'impossibilita' successive di tornare in Iran per chi abbia protestato) da parte di donne e uomini iraniane/i , torna in mente l'entusiasmo per l'aytollah Khomeini da parte di colui che è stato forse il più grande pensatore del 1900, Michel Foucault che, all'epoca (1978- 1979), vedeva in Khomeini lo "spirito della rivolta", non considerando il rischio (poi realizzatosi puntualmente) di un regime teocratico, intollerante.

Ora sono da fare, credo, due considerazioni: 1) Foucault, che si è recato due volte in Iran, lo ha fatto nel 1978, quando Khomeini era esiliato; 2) il filosofo muore nel 1984, dunque non ha avuto occasione di vedere la progressiva involuzione del regime khomeinista (Khomeini muore nel 1989, quando gran parte della legislazione era già stata modificata in direzione della "Repubblica islamica").

Rimane una sconcertante (se considerata oggi) apertura di credito di Foucault (che scrisse anche per il "Corriere della Sera") verso Khomeini. Chi scrive, allora "studentello", leggeva Foucault accettandone quasi il "Verbo" e solo un soggiorno di studio parigino (1979 e 1980) e la conoscenza con un amico iraniano l'avrebbe condotto a riconsiderare criticamente quanto Foucault (peraltro non da solo) aveva affermato.

Eugen Galasso

Last modified onMercoledì, 30 Novembre 2022 11:07