Un passaggio delicato della monarchia inglese.
- Written by Eugen Galasso
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Quasi una "manna" per i media italiani, e non, potersi occupare di "The Death od the Queen" e non delle solite bollette e delle elezioni ("Elections piege a cons", scriveva Sartre, dove il termine e' intraducibile, ma diciamo "trappola per sciocchi", traduzione eufemistica - Speriamo non sia cosi', ma...).
Sovvengono allora i "Sex Pistols" che cantavano/urlavano (1977) "God save the Queen/the Fascist Regime". Ora, dei Sex Pistols poco o nulla, mentre sulla Regina Elisabetta II, anche ad onta della quaestio Lady Diana e di altro - Irlanda del Nord etc. - tutti parlano bene (ma qui forse sovviene Georges Brassens: "Les morts sont tous de braves types", cioè i morti sono tutti buone persone).
Certo e' che l'istituzione monarchica nel Regno Unito e nel Commonwealth ha ancora un valore simbolico importante, mentre l'anarchismo (o la protesta anarcoide) e' passato da tempo. Se nel 1900 in Italia l'uccisione di re Umberto I faceva notizia, demolendo nella plebe ignorante il mito dell'immortalita' dei regnanti "protetti da Dio" etc., ora la messa in discussione - eventuale - nel Regno Unito della monarchia deve muoversi ben diversamente.
Ora il passaggio da Elisabetta II a Carlo III potrebbe anche rivelarsi un passaggio critico. Ce ne sono diversi presupposti. Stiamo a vedere.
Eugen Galasso