Ucraina: si spara e si fa anche molta guerra mediatica
- Written by Eugen Galasso
- Published in Europa e nel mondo
Che quella ucraina sia una crisi grave, con azioni di guerra (certamente di guerra, ormai lo si vede da una settimana, non solo episodi di fuoco o lanci sporadici di missili) da parte russa è indubbio.
Che accanto alla guerra guerreggiata vi siano propaganda e dichiarazioni ufficiali, fatte rimbalzare dai media, è altrettanto noto e indubbio. Guerra mediatica (anche), dunque.
Che la propaganda e i media stiano tutti indistintamente, dalla parte dell'Ucraina, magari sorvolando su alcuni aspetti incompiuti della sua democrazia, è "pacifico" (della Russia sappiamo, inutile insistere sul gruppo oligarchico attorno a Putin che ha preso il potere, dopo il breve periodo, disastroso, della presidenza Eltsin). Poco si dice dell'azione occidentale che ha preparato armi, finanziato, insomma, creato presupposti per dare modo a Putin di poter mostrare una faccia da vittima.
E anche sull'adesione dell'Ucraina alla UE, e quindi sul portare il confine dell'occidente attaccato a quello della Russia, si sentono semplificazioni ed omissioni di problemi collegati a questa eventuale scelta: si procede prescindendo da ogni accordo su questioni economiche e su questioni sociali, pur di pestare il callo di Putin?
Spaventa il bellicismo delle dichiarazioni di certi generali (ormai ospitati da giornali e TV quasi fossero i veri "factotum" della questione), che parlano di "terza guerra mondiale" quasi si trattasse di bazzecole e le "esternazioni" di una nota giornalista TV che cita tranquillamente il famoso detto di Vegezio, ormai inflazionato, "Si vis pacem, para bellum" quasi fosse un'ovvietà necessaria...
Eugen Galasso
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