La "sinistra cristiana": un vecchio libro di Ossicini ne fa risaltare i limiti

Ritrovando e poi leggendo-annotando un libro "d'antan" (1998, in realtà, ma i quasi vent'anni passati nel nostro tempo iper-dromologico sembrano un secolo e più), precisamente "Il fantasma cattocomunista e il sogno democristiano" (Roma, Editori Riuniti), di Adriano Ossicini, resistente, psicologo, psicoterapeuta e medico romano, classe 1920, fondatore della "Sinistra cristiana" assieme ad altri personaggi come Antonio Tatò, Franco Rodano, Filippo Massimi, Claudio Napoleoni( significativo economista), Fedele D'Amico (musicologo, tra l'altro, di notevole rilievo).

Di quella generazione, Ossicini è l'unico ancora vivo (è del 1920) e in questo libro precisava l'essere stato, sì, un "compagno di strada" dei comunisti, ma da cattolico anche "ghibellino", molto indipendente dal Vaticano, in vari momenti, mai un "cattocomunista", però.

Alla scissione del movimento della "Sinistra cristiana", in effetti, Ossicini non passa nel PCI a differenza di molte delle personalità citate sopra e lo fa con notevole consapevolezza. Sarà poi senatore della "Sinistra indipendente" (comunque organica al PCI, essendo eletti nelle liste PCI per il Parlamento), membro della "Margherita" e poi del PD; nel 1996, con il governo Dini era stato anche ministro della sanità. Il libro, ormai "vecchio". e proprio per questo interessante, contenendo anche varie riflessioni di Napoleoni, D'Amico e Rodano, una nota storica di Alberto Massimi, una non molto illuminante prefazione di Romano Prodi (che cosa vi aspettavate?) presenta indubbi motivi d'interesse, ma non si capisce come Ossicini, un signore che ha percorso, da intellettuale e politico, quasi un secolo, citando Pietro Nenni, non ci dica quasi nulla del socialismo e di una personalità-ponte come Nenni (che fu, invero, molto di più, ma possiamo limitarci a questa definizione, provvisoria ma utile), non ne dica nulla.

La "sinistra cristiana", come peraltro afferma il senatore Ossicini, aveva incontrato, a a sinistra, comunisti, ma anche socialisti e azionisti. Perché non dirne nulla, magari (perché no?) marcando le differenze?

Eugen Galasso

Last modified onMercoledì, 04 Gennaio 2017 11:54