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La biblioteca Civica di Bolzano nell'incuria

La biblioteca Civica di Bolzano nell'incuria.

Da molto tempo, per ovvi motivi di distanza, non frequentavo la Biblioteca Civica di Bolzano. Mi è successo pochi giorni fa e la cosa si è rivelata disastrosa: ormai, complice l'incuria della Biblioteca stessa, il luogo è diventato "terra nullius", sorta di Mad Max anni 2010, in preda a sfaccendati che parlano ad alta voce quando le persone studiano e leggono, bevono bibite rumorosamente ed altro (a me hanno rubato un berretto in stile "russo", ma ad altre persone sarà certo toccato di peggio).

Forse la Biblioteca non ha personale da destinare all'uopo, certamente il Comune di Bolzano (in primis il sindaco), in preda alla sindrome da "accoglienza indiscriminata", non vuol punire e sanzionare, per paura di passare per "razzista" o simili. Invece il problema è presto descritto: chi scrive, che si considera ben oltre e comunque al di fuori della logica "buonista" à la San Martino (Saint-Martin, meglio, era francese di Tours, pur se di origini ungheresi), che avrebbe (secondo la leggenda, non la realtà storica) diviso il suo mantello tagliandolo in due per darne la metà a un povero sofferente. Atto oblativo nobilissimo, ma "volontario", non obbligatorio, a Dio piacendo (io non lo farei mai, ma ciò non conta, chi vuole lo faccia pure), che non va imposto e radicato nella cultura. (read more_clicca sul titolo)

 

I disastri di certo cattolicesimo, che portano poi molte persone, per reazione, a votare per partiti più che euroscettici e simili.  Leggende dei primi secoli dopo Cristo, dove c'erano meno persone e più identificabili, come buoni e come"ladroni". E non si faccia la stolida retotrica dei "tutti buoni, anche se peccatori"; ad un certo punto, senza un filo di razzismo, etnicismo o altro, delle divisioni anche nette vanno fatte e non si lascia un luogo destinato alla quiete e alla cultura in mano a "bande" para-criminali. 

 

Che poi si tratti di "emigrati", d i"stranieri", non conta nulla e certo non può disporci  all'accoglienza sempre e comunque, quella idiota (anche letteralmente) à la Bertinotti nei primi anni Novanta e quella ipercattolica di certe realtà catecumenali o comunque si chiamino e definiscano.    

 

Eugen Galasso

Last modified onMartedì, 05 Aprile 2016 21:23