Due splendidi gattini e i primi freddi
... i primi freddi
- Published in Fotocronaca
- Written by Franco Boscolo
... i primi freddi
"Belandi", "Besugo d'un besugo": non erano proprio complimenti quelli "emessi" dal "Gabibbo", maschera TV nota a tutti ("Striscia la notizia" etc.): la voce e anche il "manovratore" era Gero Caldarelli, morto quando stava compiendo 75 anni. Torinese, non Genovese, mimo professionista da molti anni, aveva studiato alla Scuola di Mimo del Piccolo Teatro di Milano (Strehler etc.) esibendosi, parecchi anni fa, lui , piuttosto basso di statura (1 m e 35 cm.) come "Micky Mouse", davanti a Walt Disney, che apprezzò.
Poi, con Maurizio Nichetti, fondò "Quelli di Grock", ma la vera popolarità gliela diede il personaggio del pupazzo in rosso. Il nome (l'invenzione è di Antonio Ricci, si riferisce al nomignolo, piuttosto dispregiativo, dato dai marinai della Repubblica marinara di Genova agli scaricatori di porto eritrei, spesso di nome Habib e per estensione a tutti i non Liguri un po' volgari. Un po' prepotente, il personaggio televisivo, lo è, ma anche Genovese verace) ed efficacissimo alla TV, dove vale la frase di Enzo Jannacci: "La televisùn la gìha na forsa de leùn", ma vale anche la bravura del mimo in questione.
Eugen Galasso
"Soliman, nel labirinto di canapa", dal primo di luglio all'8 ottobre, a Bressanone. Apertura tutti i giorni 10 alle 20.
L'elefante "Soliman" conduce grandi e piccini in un itinerario affascinante, a Bressanone nel giardino vescovile, tra ponti sospesi e altre avventure. Da raccomandare, come si diceva e talora si dice ancora "a grandi e piccini"...
Eugen Galasso
una fotonotizia "estiva" e simpatica... con la locandina della Traktor Classic (raduno trattori oldtimer) e un bel vecchio trattore agricolo in azione!
Decisamente nuova la proposta di RAI 1 sabato 1°luglio con il concerto di "Blasco", alias Vasco Rossi: tante ragazze e donne in topless o in bikini ridottissimi, omaccioni abbastanza provocatori, baci in bocca con grande fervore, slogan più che semplicemente "allusivi", insomma un armamentario culturale (nell'accezione antropologica, certo) decisamente atipico per RAI 1, neppure tanti anni fa rete "papalina" (qualcuno dice anche "papista") per famiglie etc.
Da laico non mi scandalizzo, constato invece un profondo cambiamento di rotta nella conduzione del "servizio pubblico" (negli anni Settanta Arbore e Boncompagni cantavano "No, non è la BBC. Questa è la RAI, la RAI tibù" ed era già qualcosa di "impertinente" verso la RAI di allora, guidata dal democristianissimo, ma toscano e intelligente, Bernabei. Oggi l'ente è "nave sanza nocchiero in gran tempesta "(Dante, Commedia, Purgatorio, Canto VI°) dove c'è e si vede veramente (inverando de facto il famoso slogan...)"di tutto e di più".
Un trouble meritato, vista la dabbenaggine del controllo politico sull'ente radiotelevisivo, ormai assolutamente antistorico. A proposito di Vasco, che ho sempre apprezzato, senza condividerne lo stile di vita, ma stando dalla sua parte piuttosto che da quella di Nantas Salvalaggio, che l'aveva definito (entrando in polemica con la RAI, che ne aveva accettato l'esibizione in TV nei primi anni Ottanta) "alcolizzato, cocainomane e sballato". RAI ondeggiante, oggi, aperta a tutto e tutti i venti, che non ha un proprio "ubi consistam"...
Eugen Galasso
14 giugno 2017, ore 5.45 in Via Palermo, di fronte alla Farmacia Europa, angolo Via Visitazione
Naturalmente, alle 8.00 era già tutto pulito, ma... chi paga?
F.B.
Bello! Bello! Bello! Lo spettacolo della favola dell'elefante Soliman che "va in scena" ogni sera a Bressanone in occasione del Mercatino natalizio è veramente bello. Si tratta di un classico spettacolo nel filone del "luci e suoni", con delle pennellate date da voci fuori campo, che lo rende un'occasione culturale assolutamente godibile.
Si tratta della storia dell'elefante che fu donato dal re del Portogallo Giovanni III a suo nipote, l’arciduca Massimiliano d’Austria, in occasione delle sue nozze, a metà del '500. L'elefante traversò i mari e le terre, per passare da Bressanone, ed arrivare a Vienna. Dove dopo un po' morì: di malinconia? a causa del clima? per via di un'alimentazione inadatta? Non sappiamo.
Ma in questo spettacolo si parla solo del viaggio dell'elefante, e questo viaggio diventa una coloratissima favola, con la proiezione scenografica e suggestiva di immagini in movimento a suon di musica sulle pareti interne del cortile dello storico palazzo vescovile brissinese, con musiche che si sposano in modo armonico con i disegni in movimento, con le voci fuori campo che, in tedesco ed in italiano - le lingue altoatesine assieme al ladino - si alternano in maniera sublime ed intelligente, non con una mera traduzione di testi, ma con frasi che aiutano sia lo spettatore che capisce l'italiano che quello che capisce il tedesco a seguire lo snodarsi della favola di Soliman l'elefante.
Lo spettacolo si ripete tutte le sere dal 24 novembre all'8 gennaio, tre volte ogni sera per 40 minuti, con la fila di persone pronte ad entrare passando sul vecchio ponticello levatoio che supera il fossato che contorna il palazzo del Principe Vescovo.
“Parole Sante”, anzi, “Parole di Santo Padre”. Papa Francesco, rientrando ad inizio novembre dalla Svezia, ha detto delle cose che lasciano il segno in riferimento al tema dei migranti.
Scompare nella sua Roma il dottor Riccardo Trinchieri, generale dei Carabinieri, laureato in economia e commercio, da sempre anche giornalista pubblicista, alle soglie dei 97 anni (li avrebbe compiuti il prossimo 22 dicembre), grande esperto di questioni non solo militari ma parlamentari (dirigeva l'agenzia stampa parlamentare "Roma 2000"), aveva trascorso buona parte della sua vita in Alto Adige, negli anni caldi del terrorismo indipendentista sudtirolese, impegnandosi sempre in prima persona, anni ed eventi di cui purtroppo ci ha lasciato (anche per motivi di segretezza, essendo stato per sette anni e mezzo nei Servizi di Sicurezza) solo testimonianze orali.
Trinchieri, persona di grande equilibro e buon senso, ha sempre coltivato la fede religiosa-come giornalista era uno dei pochissimi ammessi e accreditati in Vaticano-dirigendo e curando, tra l'altro, il "Bollettino del Beato Andrea". Personaggio storico, avendo attraversato buona parte de l"Secolo breve", è stato un testimone straordinario del tempo e delle occorrenze dello stesso; attivissimo, racchiudendo tutta l'energia in un corpo certo non appariscente, chi scrive lo ricorda guidare disinvoltamente per le strade di Roma meno di undici anni fa, nelle ore serali, dunque al buio.
Eugen Galasso