Desiree, ragazzina sedicenne bruciata dallo spaccio incontrollato

La situazione di Roma è gravissima (chi scrive ci va per lavoro, periodicamente e può testimoniare in questo senso: dissesto urbanistico, impossibilità per le forze di polizia di controllare il territorio, causa scarsità delle stesse, poche assunzioni, scarsa retribuzione per una professione difficile e pericolosa).

Su questa situazione si innesta il fatto di cronaca dello stupro di gruppo su di una tossicodipendente sedicenne: Desiree. L'episodio assume particolare rilievo in quanto coinvolge, appunto, una sedicenne, non romana ma di Cisterna di Latina (Lazio, ma distante dalla capitale), drogata e morta dopo uno stupro).

Desiree era tossicomane a sedici anni, con una famiglia di genitori, sembra, essi stessi drogati, il che, di per sé, non implica un rapporto di causa-effetto, anzi, quale "risposta" può darsi una condotta di vita completamente diversa.

Sarà stato un quarto di secolo fa, ma io avevo a scuola un'allieva diciannovenne, dunque più "grande" di Desirée, nella stessa condizione, che era invece pienamente lucida e intelligentissima nonché pienamente "funzionante" a livello intellettivo e pratico ("funzionante" è brutto termine psicologico, ma è chiaro il significato): nessuna influenza genetica, dunque (ma questo lo si sa dai tempi di Mendel, semmai saltando una generazione, non da una generazione all'altra), poi la droga è qualcosa d'altro, di socio-psicologico-culturale, dove lo "sballo" viene visto ora come "linea di fuga"...

E gli spacciatori criminali, in una città mal amministrata (quando si decideranno, lorsignori dei "Cinque stelle", a sfiduciare la giunta Raggi, dove non è solo la dottoressa Virginia Raggi il problema, come sappiamo da tempo...), in un quartiere come San Lorenzo dove lo spaccio è alla luce del sole (come in quartieri di quasi tutte le città italiane accade); poi arriva Salvini, come ministro degli Interni e viene fischiato come un intruso o peggio da parte di chi (non tutti, certo, ma alcuni centri sociali sono purtroppo magari indirettamenti coinvolti nel "giro").

Troppa pubblicità al fatto e al "contorno"? Vent'anni fa se ne sarebbe parlato di meno, ma il fatto è comunque gravissimo, carico di implicazioni di ogni genere e Salvini, cui devono aver spiegato come funziona la psicologia sociale (da Gustave Lebon in poi), certo non smorza né abbasa i toni, ma in questo caso, è quasi costretto a svolgere la sua parte...

Eugen Galasso

Last modified onDomenica, 28 Ottobre 2018 11:22