La strage della stazione di Bologna: la chiarezza eviterebbe almeno le polemiche strumentali

In occasione del 44° anniversario della strage alla stazione di Bologna, che si può certamente definire fascista sulla base dei risultati delle inchieste giudiziarie, sarebbe stato un bel gesto se la premier avresse presenziato alle celebrazioni relative. Invece non c'era stata nell'anno 2023 e ha iterato l'errore anche stavolta...

In effetti le uniche destre europee immuni da compromissioni con il nazifascismo sono i Conservatori inglesi (eredi di Winston Churchill) e i gaullisti francesi, eredi del generale De Gaulle, rispettivamente artefici della liberazione dell'Europa dal nazifascismo insieme alle truppe americane e sovietiche, mentre, se in Austria e in Germania (Baviera) permangono gravi dubbi riguardo a personaggi come l'ex governaotre della Baviera Franz Josef Strauss e al non compianto leader della FPOe Joerge Haider, in Italia e in Spagna possono permanere forti dubbi, in Spagna riguardo a VOX, in Italia non alla Meloni o a Fratelli d'Italia, ma a certi settori della destra "intemerata" eventualmente infiltrata nel partito o in organizzazioni vicine o parallele allo stesso, come Marcello De Angelis, che l'anno scorso, da cognato di Luigi Ciavardini, imputato per la strage di Bologna, aveva espresso forti dubbi riguardo alla colpevolezza di coloro che, tutte le sentenze pronunciate in questi anni, indicano come responsabili.

Che poi invece il PD della Schlein "cavalchi la tigre" per provare a scalzare dal governo l'attuale maggioranza , è assolutamente vero; il PD ha perso le elezioni politiche, le elezioni europee, molte elezioni regionali e amministrative, ma non molla la strada delle polemiche per imboccare quella delle proposte ...

Eugen Galasso

I "richiami" di Maduro a suoi "riferimenti ideali"

Nicolas Maduro Moros riconfermato (per la terza volta...) presidente del Venezuela, non sappiamo se con brogli o pressioni indebite, ricorre allo slogan che attribuisce alla vittoria sul "fascismo e i suoi demoni" alla forza che proviene dal richiamo a Cristo (teologia della liberazione, volendo, ma anche richiamo ai valori comunque umanitari del "bando cristiano"), a Simon Bolivar (il richiamo al"libertador" era già in Chavez, di cui Maduro è "scadente erede") e a Chavez(era ovvio).

Nelle strade le proteste ed i morti segnalano al mondo che le cose non vanno. Prese di posizione internazionali rilevano una irregolare gestione dello spoglio elettorale. Sarebbe comunque improprio e grottesco un golpe antiMaduro, mentre forse sarebbe opportuna una coalizione di tutte le forze democratiche venezuelane per nuove elezioni.

Eugen Galasso

Alle prossime presidenziali USA per i Democratici non correrà Biden

Il ritiro di Biden come candidato presidenziale USA è certamente un fatto clamoroso, ma in realtà solo per la "tempistica", in quanto si riteneva che Biden impiegasse più tempo per "rinunciare", dopo aver temporeggiato per molto tempo, insistendo sul fatto di essere ancora sufficientemente in grado di gestire la campagna elettorale, preparandosi a una "tenzone" comunque più che incerta, anzi, quasi sicuramente destinata alla sconfitta.

Hanno "vinto" le pressioni dei tradizionali sostenitori economici, ossia dei finanziatori del "Democratic Party", che premevano per il ritiro.

Comunque fino a novembre i tempi sono ancora lunghi, vista anche la situazione internazionale, che è sempre "effervescente" (si vedano i recenti attacchi israeliani in Yemen), anche se il vantaggio di Trump sembra difficile da colmare per qualunque candidato democratico.

Eugen Galasso

Joe Biden è in bilico

Dopo mesi di difesa a spada tratta di Joe Biden, che per qualcuno/a (ovviamente "democrat", sempre che questo termine voglia dire ancora qualcosa, ossia la sopravvivenza dell'antico "Ulivo mondiale" di prodiana memoria) è ancora garanzia di "centrosiniistra", qualunque cosa ciò significhi, ora il fronte "pro-Biden" s'incrina, viste le continue defaillances mnestiche, ma anche cognitive, dell'ex-vice presidente di Obama (da questi si dice per nulla amato) e inquilino uscente (si spera forever) della "White House", addirittura con "donatori della campagna elettorale" sempre meno propensi a sostenerlo.

In Italia il sostegno a Biden è stato più massiccio che mai, forse perchè Joe è cattolico apostolico romano, anche se sostiene convintamente il diritto all'aborto...

Patetico un giornalista de la rinata "Unita'" che in TV si è lanciato in una difesa senza appello di Biden, quasi fosse un perseguitato...

Eugen Galasso

75° anniversario della NATO in un momento davvero difficile

75esimo anniversario NATO, con un presidente USA in crisi (molti vorrebbero sostituirlo come candidato dem alle prossime elezioni di novembre, e le due clamorose gaffes di queste ultime ore non lo aiutano certo e superare queste opposizioni), la situazione delle due guerre sempre più ncerta (Ucraina, come anche Vicino Oriente), la crisi in Europa resa più complessa dopo l'esito incerto, anche se "rassicurante", delle elezioni francesi, pericoli vari ovunque. Questo lo scenario nel 2024, dopo che qualcuno (Francis Fukuyama), ormai più di trent'anni fa, aveva previsto, poi smentendosi, "the End of the History"(la fine della storia), senza più guerre o gravi crisi internazionali...

Eugen Galasso.

Elezioni francesi: il "fronte" di sinistra vince, ma formare un governo pare assai difficile

Elezioni francesi, con risultati sorprendenti: il "Nouveau Front Republicain", fronte repubblicano di coalizione anti-Marine Le Pen e comunque anti-estrema destra, ha vinto. Ma vincere nelle urne non basta: ora si aprono difficoltà per formare il governo. E di obiettivi politici condivisi le forze che hanno formato il "Front" pare ne abbiano pochi.

Melenchon e la sua "France insoumise" (Francia non rassegnata) sono, ovviamente, solo una parte della coalizione e certamente l'alleanza più probabile sarà quella tra i socialisti e un centrista vicino a Macron. La cosiddetta "coabitazione"  tra Macron e un primo ministro di colore politico probabilmente diverso dai "liberali" macroniani sarà una piccola sfida per Macron e per la "quinta repubblica "francese, creando qualche problema allo stesso Macron. Problemi, pero', che la Francia affronta fin dai tempi di Mitterrand....

Eugen Galasso

Fuori luogo richiamare certi aspetti di consenso al fascismo. Ma è ora di chiudere questo capitolo

La querelle su fascismo-antifascismo sembra essere interminabile quanto inutile.

Certe manifestazioni sono scioccamente folkloristiche, con il rischio, pero, di estremizzazioni razziste (antisemite, soprattutto).

Sarebbe forse ora, da parte di quanto rimane delle "sinistre", di non cavalcare più la tigre del pericolo fascista.

Una cosa mi è saltata all'occhio: perchè un intellettuale-politico come Vittorio Sgarbi cita i nomi dei firmatari del "Manifesto degli intellettuali fascisti", che è del 21 aprile 1925 quasi accennando a una "fascistizzazione della cultura e della società"? Erano tutti fascisti? Difficile crederlo, sa pensiamo a Pirandello e Ungaretti, nella cui opere (rispettivamente teatrali, saggistiche, letterarie e poetiche) di "fascista" c'e ben poco, anzi, nulla.

Non sarà stata anche la paura della dittatura, ormai "montante" (la marcia su Roma è di ben due anni e mezzo anteriore e certo il regime si era ormai consolidato come tale), a indurre molti a firmare?

Eugen Galasso

Le marionette di Giorgio Gabrielli possono insegnare qualcosa anche alla "politica"

Forse il far teatro di vari artisti, in particolare di teatro di figura (burattini, marionette etc.) che mostrano come fanno teatro, facendo partecipare anche il pubblico a tale "azione" potrebbe essere applicato anche dai politici, a livello locale ma anche nazionale, favorendo così la partecipazione alla politica e non solo in sede di voto, id est elezioni.

Ecco che, per esempio, l'opera di Giorgio Gabrielli, burattinaio mantovano (o meglio, della provincia di Mantova), cui ho assistito di recente, capace di entusiasmare grandi e piccoli, potrebbe essere presa a esempio anche del "fare poltica", spiegando, appunto, come si fa.

Certo le modalità sono diverse, ma anche la poltica puo essere, in buona sostanza, un "laboratorio", un work in progress, come il teatro.

Eugen Galasso

Dopo le elezioni, necessario per la Commissione europea prendere un nuovo indirizzo operativo

Finchè non avremo un risultato chiaro, rispetto alla formazione del Parlamento europeo, ma soprattutto alle cariche, non si potrà dare una valutazione esatta rispetto agli esiti delle elezioni dell'8 e 9 giugno. 

Certo, l'eventuale riproposizione della "maggioranza Ursula" (von der Leyen) non potra' procedere nella via dell'applicazione dell'ideologia green, vista la debacle dei verdi e dei partiti di centrosinistra, e dovrà tenere conto del risultato della destra (quella francese, non, o comunque molto meno, quella tedesca, austriaca e polacca, ma anche ceca) che ha saputo trasformarsi, rinunciando a ideologie stantie e pericolose, adattandosi perciò alla ricezione di problematiche più vicine a chi concretamente vota.

Eugen Galasso

Il risultato elettorale delle europee

Una sintesi dell'esito elettorale: se appare scontata l'affermazione di Fratelli d'Italia, comunque però in crescita, se vince - parzialmente - il PD a direzione schleiniana, certo fagocitando i 5 Stelle, se perdono i centristi renziani (Stati Uniti d'Europa) e calendiani (Azione), se ha funzionato l'effetto Ilaria Salis per AlleanzaVerdi/Sinistra, bisognerà vedere il posizionamento europeo di queste forze, anche rispetto al "blitzkrieg" di Macron che scioglie il parlamento francese, indicendo a tempo di record le nuove elezioni, che forse rimescolerà (?) ulteriormente le carte.

Eugen Galasso

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