PD: la scissione è fatta. Chi ne beneficia? i singoli che si vorrebbero tenere il posto in Parlamento? i cinque Stelle?

IL PD, dopo piccole emorragie (Civati, Fassina etc.), dove erano usciti personaggi di non grande seguito, ora perde Bersani, D'Alema, Enrico Rossi, governatore della Toscana, quasi certamente Vasco Errani, bersaniano, per 15 anni governatore dell'"Emilia-Romagna (dovremmo distinguere tra le due regioni, tra loro ben diverse, ma la forzata unificazione amministrativa, voluta dl Romagnolo-Predappio-Mussolini, perdura ancora...) e forse di altri, mentre, dopo dichiarazioni cariche di equivoci e di allusioni, rimane il governatore pugliese Michele Emiliano, personaggio decisamente "ondivago".

Sulla secessione non pesano solo motivazioni ideologiche (la presunta tendenza ultra-neoliberista di Matteo Renzi) ma anche personalismi, anche se si vorrebbe far credere il contrario... La "trattativa" tra scissionisti e Renzi, pare, riguardasse infatti i posti di capolista alle prossime elezioni, soprattutto dicono ...

D'Alema e Bersani non hanno mai amato il "ragazzotto" Renzi, ritenendolo inadatto al ruolo e hanno sempre detestato l'idea di venire spodestati. Non è quantificabile la dimensione delle "emorragie" a livello di voti, ma certo qualcuno seguirà i citati "dissidenti"; certo (sembra lapalissiano affermarlo) l'emorraggia di voti (elettrici-elettori) vale di più di quella di personaggi e personalità. Il trend in tutta Europa non è "di sinistra", quindi è difficile che i "compagni della scissione" intercettino il favore delle urne ma, come dimostrano sempre i sondaggi regolarmente "falsificati", non si sa mai...

Ed è su questo imponderabile che conta chi spera di far cadere il governo Gentiloni, programmaticamente solo di transizione e di andare presto alle urne... Speriamo che l'opposizione sfrutti con intelligenza e in maniera non "isterica" la possibilità dell'alternanza.

Eugen Galasso

Last modified onGiovedì, 23 Febbraio 2017 11:43