Perchè c'è ancora razzismo in USA?

La situazione esplosiva negli States a proposito della questione "razziale" in questi giorni è in fieri.

Viene da chiedersi come mai negli USA, a distanza di due secoli e mezzo dalla Rivoluzione americana, a distanza di più di mezzo secolo dalla protesta di Martin Luther King e di Malcom X, vi siano ancora sacche di razzismo così rilevanti, tra l'altro, anche in frange non ininfluenti della polizia.

In questo quadro, anche il fatto che, pur in un discorso nel quale evocava scenari più ampi, il presidente Trump, quando "twitta", lo faccia quasi solo richiamando a "law and order" quando invece sappiamo che la questione non si risolve né si deve risolvere solo con la repressione poliziesca.

Ciò non toglie quanto è stato rilevato ormai da vari settori anche politici: anche otto anni di presidenza di Barack Obama non hanno migliorato la situazione dei rapporti etnici. Per quanto poi riguarda le prossime elezioni USA, evocare Joe Biden come un "liberatore" sarebbe una sciocchezza. Infatti, Biden è stato il "vicepresidente zoppo" di Obama, sostanzialmente incapace di "vision" e di azione politica, gravemente compromesso a causa del figlio, indubbiamente uno dei personaggi politici più "scarsi" oggi in campo.

Ben altra cosa sarebbe stato Bernie Sanders quale candidato del Partito Democratico...

Fino a novembre c'è tempo e fino ad allora (meno di mezzo anno, certo, ma oggi la "dromologia" fa diventare "tempo lungo" quanto consideravamo poco più di una stagione) Trump può recuperare il ritardo che gli accreditano i sondaggi odierni.

Eugen Galasso

Last modified onDomenica, 07 Giugno 2020 11:11