Improvvida la polemica tra vescovi e Lega sull'accoglienza degli immigrati.

Quanto mai improvvida l'uscita polemica del segretario della CEI Mons. Galantino sugli immigrati versus dichiarazioni, discutibili come tante altre di altri partiti, del segretario della Lega Salvini. 

Qui non si tratta tanto del merito, quanto del senso complessivo, della produzione di senso: in Italia, non essendoci spirito repubblicano come in Francia, non c'è separazione netta tra quanto dicono Chiesa cattolica (l'unica riconosciuta, omaggiata, praticata dai media) e Stato, né l'equiparazione tra tutte le chiese e le religioni che domina negli States. Ecco un problema, comunque: in nessun altro Stato, europeo e non, il Vaticano, ma anche la CEI (la conferenza dei vescovi italiani) hanno lo strapotere che hanno in Italy, complici i media che ne favoriscono la diffusione elefantiaca e proliferante dei messaggi.  

Ma c'è un altro problema, oltre a questo (per cui anche il Nuovo Concordato del 1984 non ha potuto fare molto, quello craxiano, che pure dei passi avanti importanti li ha segnati). Per l'immigrazione, senza alcuna discriminazione, si dovrebbe iniziare ad accogliere solo chi realmente fugge da persecuzioni politiche, religiose o altre (anche a causa di discriminazioni, per esempio), accogliendo altre persone solo in base a reali necessità di chi ospita. 

Come in Australia, entrerebbe solo un certo numero determinato di tecnici, di maestranze, perché no?, anche di dirigenti. Si uscirebbe così, tecnicamente, dalla controversia , eterna quanto improduttiva, tra "umanisti" e "anti-umanisti", controversia mal posta e risolta, quasi sempre, ancora peggio...    

Eugen Galasso

Last modified onDomenica, 05 Giugno 2016 14:20