Ballottaggi

Verrebbe voglia di parlare d'altro: A) del perché l'anziano, claudicante, infermo ex-leader dei Verdi austriaci abbia battuto l'aitante Norbert Hofer, nazional-liberale. Per paura, l'Austriaco medio vuol pace e tranquillità ("I will ma Ruaha"), una paura che può essere incoraggiante per il "di qua del Brennero" (Hofer caldeggiava espressamente la "Wiedervereinigung", la riunificazione dei 2 Tiroli) ma non è un test probante sull'Europa (ben altro peso avrà la Gran Bretagna con il referendum); B) dell'attualità di Marco Pannella, contestabile in certi momenti (anche duramente) ma uno dei pochi leader politici "sopportabili": mi piace ricordare che lo stimava e ci collaborava anche Bettino Craxi, come racconta Claudio Martelli in "QN" di sabato 21 maggio.

Ma veniamo al tema specifico: l'elezione del Sindaco di Bolzano, giunta alla fase del ballottaggio il 22 maggio. (read more-clicca sul titolo)

Molto forte l'astensione al secondo turno, con il 41, 22 di votanti: quelli rimasti a casa sono tutti qualunquisti e persone deluse? No, non solo, certamente. Certo un distacco dalla politica, ma anche da una legge che fa andare a votare al ballottaggio sapendo già che il voto del cittadino non conta nulla e contano i posizionamenti dei partiti.

Ma è un fatto che più di 1/3 di Bolzanini/e non vota: non è poco e vorrà pur dire qualcosa. Come a suo tempo Spagnolli, pur se in modo meno clamoroso, il neo-sindaco Renzo Caramaschi, ex-city-manager (non s'illudano i "sinistri" che lo hanno appoggiato, trattasi comunque di un uomo di potere) ha avuto il massiccio apporto di voti della SVP: di Caramaschi ci hanno detto che "guarda a sinistra" (?), che viene dalla "Rete", fallimentare esperienza politica giustizialista anni Novanta, ma senza i voti SVP non avrebbe distanziato di quasi 11 punti Tagnin, il candidato del "centro-destra"(?) o meglio di quanto ne rimane. Ed è quella stessa SVP che adesso può mandare a casa il Sindaco pur eletto dal cittadino, se Caramaschi non fa la giunta come dice lei.

Fa riflettere sull'evoluzione della politica bolzanina, però, la presa di distanza da questo "centro destra" - a traino leghista, di quella Lega che sostiene l'autodeterminazione - di Giorgio Holzmann che non ha dato indicazione di voto a favore di Mario Tagnin, anzi ha rilevato la pratica inutilità della sua elezione ... Ma il segnale politico della lista capeggiata da Holzmann, Alleanza per Bolzano, non è stato ancora colto nel dibattito pubblico in tutte le sue implicanze. 

Per ora basti dire ciò, rilevando: A1) la divisione del "centro-destra" a livello di esponenti politici, divisi/e in mille rivoli, dove sembrano aver prevalso motivi di difesa di posizioni personali. Un centro-destra che ha fatto in questa occasione un ulteriore passo verso la sua estinzione politica, per far posto a ???; B1) il peso sempre più determinante della SVP anche a Bolzano, il comune "più italiano"; C1) I cittadini/le cittadine di Bolzano votano ormai poco, ma quando votano (molto spesso sono le persone anziane) hanno paura del nuovo e votano come si dice-indica-suggerisce-sussurra in parrocchia o nella "bocciofila" di turno...

Eugen Galasso

Last modified onDomenica, 05 Giugno 2016 14:41