Riflessioni di Gennaro Acquaviva sui "movimenti" e sui "partiti"

In recenti dichiarazioni, oltre che in saggi vari, Acquaviva ribadisce la funzione dei partiti e della leadership negli stessi (cfr, inter cetera, www.lavitadelpopolo.it/societa-e-politica/Enigma-Bettino-Gennaro-...), e marca, credo giustamente, lo stacco che separa i meri "movimenti" dai "partiti"...

La perdita delle grandi tradizioni politiche (cattolici, socialisti, comunisti, liberali) a favore dei movimenti (che a livello elettorale in Italia hanno avuto il loro culmine e i loro "glory days" con i 5 Stelle nel 2018, dopo le deludenti performances dei movimenti nati dopo Tangentopoli) ha certo una spiegazione, ma non segna di per sé la vittoria del "meglio" assoluto, in quanto l'idea di stessa di "movimento" (rispetto a "partito") quell'elemento "magnatico", in parte indefinibile, che segna anche la componente "caotica" che non è sempre stata positiva in politica, anzi, come dimostra anche la recente storia italiana, appunto...

Sarà anche vero che, in ogni mitologia (anche in quella biblica) tutto nasce dal Khaos ma è anche vero che poi si passa (secondo la denominazione greca) al "Kosmos", dove la parola "cosmo" notoriamente ha avuto fortuna, nel senso di universo ben ordinato...

Considerazione e riflessioni importanti, quelle della "Fondazione Socialismo", come di altri, che ci inducono a riflettere sull'oggi e sulle sue derive, dove la mitizzazione del "movimentismo", iniziata nel 1968 ma più che altro nei "Seventies", ha contribuito negativamente a distruggere riferimenti ideali importanti, non solo "scorie ideologistiche".

Eugen Galasso