Carlo Tognoli, Sindaco socialista di Milano negli anni '80, è scomparso

Carlo Tognoli, socialista, già sindaco di Milano dal 1976 al 1986, Ministro in due governi, Parlamentare europeo, è stato, possiamo dirlo "tranquillamente", una vittima di Tangentopoli.

Negli anni in cui c'era la caccia al socialista, organizzata anche da DC e PCI, poi PDS etc., c'erano comici che in TV ed a teatro (ma soprattutto in TV) non perdevano occasione di sparare sul socialista, con battute su Alì Babà e i quaranta ladroni, sempre identificati con quelli del PSI. Tra questi comici si "distingueva" l'uomo del casco d'astronauta Beppe Grillo.

Ma nel caso di Tognoli Tangentopoli ha fatto cilecca: eliminato dalla politica con l'accusa infamante di aver rubato, l'assoluzione è stata data a livello di Corte di Cassazione qualche anno dopo - ma intanto è stato bruciato! - con parole nette: "Tognoli non si è arricchito con la politica, è lontano anni luce dai ladri e dai profittatori".

Tognoli, quindi, un galantuomo. Un riformista. E un sindaco amato dai suoi cittadini, che lo fermavano per strada per dargli la mano, che sapeva trattare le questioni politiche con equilibrio e con un obiettivo da raggiungere.

Il suo modo di portare avanti le cose era: riuscire a convincere senza imporre.

Milano è una città complessa, possiamo solo immaginarlo, ma Tognoli - e chi collaborò con lui - sicuramente la seppero gestire, e anche migliorare.

Tognoli, da socialista riformista, seppe seguire le orme del suo "modello politico", Filippo Turati e della sua compagna Anna Kulischoff. E per realizzare la sua idea di riformismo si impegnò e fu partecipe della stagione del socialismo di Bettino Craxi, con il quale collaborò strettamente.

Eugen Galasso

Last modified onSabato, 06 Marzo 2021 14:21