Guido Ceronetti, grande uomo di lettere, è scomparso.

Grande scrittore, poeta, drammaturgo, Guido Ceronetti, torinese ma "adottato" da Cetona (Siena) dove viveva, è scomparso nei giorni scorsi.

Traduttore dei classici (Marziale, Catullo, Giovenale, Orazio) e di quel superclassico che è "Tà Biblìa" nella sua parte più bella (Salmi, Qohelet, Cantico dei Cantici, Isaia, Giobbe) e di Kavafis, commentatore e primo studioso in Italia dell'anticonformista (anche sospettato, ingiustamente, di filofascismo) Emile Cioran, teorico romeno; attento allo gnosticismo, che non è assolutamente ateo ma lontano dal dogmatismo religioso (per i cattolici è eresia).

Ceronetti, scomparso a 91 anni, ha scritto moltissimo: elzeviri, saggi, poesie, teatro, realizzando a suo tempo con la moglie Erica Tedeschi spettacoli di marionette di altissimo livello, nella tradizione di Von Kleist, che nel suo splendido saggio "Ueber Marionettentheater" parla della marionetta come vettore per comunicare con l'Assoluto.

In controtendenza sempre difese persino il massacratore delle SS Erich Priebke sconcertando molti, compreso chi scrive questa nota. "Tutto è dispersione, lacerazione, separazione, rotolare di ruouta senza carro, e questo ha nome esilio, o anche mondo"(da "Tre pensieri") - credo basti questo per esprimere lo spirito di questo grande autore "gnostico", in perenne lotta con il mondo, sorta di Don Quijote dello spirito, vegetariano quanto nemico implacabile della stupidità umana ("Et les cons à millions qui fonta la solitude" - "E gli stronzi a milioni che fan la solitudine" - Léo Ferré, ma Ceronetti concordava e applaudiva).

Eugen Galasso

Last modified onVenerdì, 21 Settembre 2018 20:34