Eugen Galasso

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Crisi politiche in diversi Paesi europei

La crisi politica in Francia e in Germania, ma anche la crisi dell'industria automobilistica in Germania e in Italia (e le crisi politiche sono sempre in parte dipendenti dalle crisi economiche) causeranno purtroppo riflessi in tutti gli Stati europei, sempre senza considerare l'eventuale impatto dei dazi minacciati dalla quasi sopraggiunta amministrazione Trump negli USA.

L'unico paese indenne da crisi, quasi certamente (ci sono seri problemi nella convivenza tra inglesi ed immigrati), sarà la Gran Bretagna che quindi, in questo caso, non si pentirà di aver scelto la Brexit.

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A proposito del malore in campo di Bove

La cronaca, cattiveria per cattiveria, registra anche la defaillance, per fortuna ci dicono non fatale, del giocatore Bove della Fiorentina: da persone totalmente ignorante di sport e a fortiori di football, e dunque non tifoso, mi vien da citare, ancora giocando sul nome, Giosuè Carducci: "T'amo, pio bove"....

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Sconcertante la decisione del Tribunale Internazionale in merito alle responsabilità della guerra in Medio Oriente

Sconcertante la decisione del tribunale penale dell'Aja che condanna Netanyahu e l'ex ministro della difesa Gallant e non condanna Hamas, responsabile del vero e proprio pogrom del 7 ottobre 2023 che ha innescato la guerra che dura da allora, attacco che è quindi all'origine dei molti morti palestinesi e delle distruzioni.

Evidente sfasatura tra causa ed effetto, il che non toglie la legittimità della critica all'attuale governo di Israele per l'entità della reazione che ha messo in campo. Ma la situazione va anche inquadrata non dimenticando che ci sono governi, come quello iraniano, che da decenni (dalla "rivoluzione islamica" di fine anni 1970 di Khomeini) prevede nella propria Costituzione la distruzione dello Stato di Israele.

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"fine della storia"?

In "Identity", opera del 2018 di Francis Fukuyama, importante politologo USA, troviamo il suo sconcerto misto a stupore per l'elezione a presidente degli States di Trump. Che cosa dirà ora lo studioso che, dopo il 1989, aveva teorizzato "the End of the History", la fine della storia, dopo il crollo dei regimi filosovietici dell'Est e della stessa URSS?

Questo per dire che la storia e la politica sono imprevedibili, o meglio, non si lasciano racchiudere in categorie fisse e immodificabili, tanto meno in definizioni stereotipate come quella di "fine della storia"...

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