Il mondo dell'informazione e l'elezione del nuovo Papa

Per scelte di vita e di studi (avevo conseguito anche un magister in scienze religiose, studio scelto non certo a caso, ma comunque le tematiche religiose, con varie implicazioni, mi hanno sempre coinvolto, non solo interessato) posso dire di essere un "laico religioso", scettico su varie scelte della Chiesa (delle chiese, meglio) ma certo non avulso da ciò che variamente chiamiamo "fede".

Ecco che, costretto a letto da un malore e da conseguente malattia nel periodo del conclave, dell'elezione papale e anche del "dopo" ho seguito i giornali ed i mass-media dominati da notizie, ipotesi, supposizioni anche fantasiose sul nuovo Papa e sugli orientamenti ecclesiastici presenti e futuri.

E' sembrato quasi che altre informazioni, relative alle guerre e alle crisi internazionali, alla crisi economica, persino alla cronaca, non esistano più. Non auspico certo un "pannellismo laicista" (a proposito dov'è finita, quella linea di tendenza politico-culturale? Non tanto i "radicali" che sono ormai "morti" come partito, ma la cultura, soprattutto socialista, che sapeva dire qualcosa) ma una riconsiderazione più critica di quanto esiste la ritengo proprio necessaria.

Eugen Galasso

Last modified onDomenica, 11 Maggio 2025 10:42
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