DIDATTICA DELLA MATEMATICA E PROFESSIONALITÀ DEL DOCENTE

Conclusi i lavori del 33° Convegno Nazionale Incontri con la Matematica tenutosi a Castel San Pietro Teme l’8, 9, 10 novembre sotto la direzione di Bruno D’Amore, Martha Fandiño Pinilla e Silvia Sbaragli, organizzato da NRD di Bologna e Associazione Incontri con la matematica.


Anche quest’anno Bruno D’Amore ha ribadito nella presentazione dei lavori che la tre giorni del Convegno, dedicata alle scuole di ogni ordine e grado, a partire dalla Scuola dell’Infanzia fino a comprendere il mondo dell’Università, hanno l’obiettivo di diffondere la conoscenza della Didattica della Matematica che, ancora, non è nota a tutti, avendo come obiettivo l’apprendimento e non la mera trasmissione di conoscenze, modello, quest’ultimo, da rifiutare in toto: la trasmissione del sapere è un’illusione aberrante.

Bruno DAmore e Martha Isabel Fandino Pinilla(nella foto: Bruno D'Amore e Martha Fandiño Pinilla)                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                   Non dimentichiamo che William Timothy Gowers, matematico inglese che nel 1996 ha ricevuto il Premio della European Mathematical Society e che nel 1998 ha vinto la Medaglia Fields per ricerche in analisi funzionale, combinatoria, teoria combinatoria dei numeri e teoria degli spazi di Banach, ha affermato in un suo articolo su The Guardian che: “Il problema non è la matematica, ma come viene insegnata.” (cfr. l’intero articolo: http://maddmaths.simai.eu/divulgazione/il-problema-non-e-la-matematica-ma-il-modo-in-cui-viene-insegnata/) 

Gli obiettivi dell’insegnamento della matematica hanno valenza politico-culturale e valenza didattica nella verticalità in una società che ha sempre più bisogno di matematica, ma c’è di più: è necessario ricordare che l’insegnamento della matematica ha un valore culturale, un valore strumentale e un valore formativo. Nelle nostre scuole troppo spesso ci si limita al valore strumentale/funzionalistico che, da solo, è del tutto insufficiente per raggiungere gli obiettivi di cittadinanza che ci richiede l’Europa puntando sulla capacità critica e sulla consapevolezza: “la matematica ha a che fare con la democrazia; la nostra società ha bisogno di cittadini capaci di pensiero razionale e astratto, capaci di leggere la realtà, capaci di approfondire e andare al di là delle ricette esistenti” (Roberto Natalini). Per tanto, come ha affermato Giovanni Dore, direttore del Dipartimento di Matematica dell’Università di Bologna: “Non si può essere insegnanti con il minimo sforzo”.

Bruno D’Amore con Silvia Sbaragli (dal loro libro “Didattica della Matematica e professionalità del docente”- prefazione pagg IX, X, XI, XII – Atti del Congresso – Pitagora Editrice Bologna) richiamano la professionalità del docente utilizzando alcune semplici evidenze,  partendo dal significato di “professionalità” riportato in Treccani: “Qualità di chi svolge il proprio lavoro con competenza, scrupolosità e adeguata preparazione professionale” (I – IX).
“Che cosa ci si aspetta da un avvocato professionale in questo senso? Che sia continuamente aggiornato sulle leggi, sulle norme, sulla legislatura che regola il suo campo specifico d’azione. Non è che le leggi le debba scrivere lui, ci sono specialisti preposti a fare ciò; l’avvocato professionista studia, studia tutti i giorni, si informa in maniera continuativa non solo sulla legislazione vigente, cercando di stare al corrente, ma soprattutto sui significati di tali norme, sulla loro interpretazione, sul loro uso, su casi antecedenti della loro interpretazione. I saperi rientranti nella sua formazione verso una riconosciuta professionalità non consistono tanto in quel che ha studiato all’Università di specifico nella sua materia, quanto invece nelle novità specifiche del suo campo di lavoro, la professione di avvocato.” (I – IX)
Questo vale per un medico, un ingegnere, un commercialista, per ogni professionista che si ritenga tale e così anche per un insegnante.
Un insegnante di matematica dovrà conoscere certamente la matematica che ha studiato nel percorso formativo, altrimenti “è docente di nulla o è docente di poco, di quel poco che sa”. (I – X)
Bruno D’Amore ci ricorda che un insegnante di matematica non deve “creare lui la matematica, lui deve studiare la matematica che altri professionisti, i matematici, hanno creato e stanno creando. Più ne sa, meglio è.” (I – X)
Obiettivo degli insegnanti è quello di conoscerla al meglio per farla apprendere ai loro studenti.

Per raggiungere l’obiettivo chiave, l’apprendimento, l’insegnante ha a sua disposizione, appunto, la Didattica della Matematica, “una disciplina specifica che trasforma un esperto di matematica (laureato o no) in docente di scuola attento e scrupoloso, soprattutto professionista. (…) Mica la deve scrivere lui la didattica della matematica; deve solo conoscerla, ma conoscerla bene. Ci sono specialisti che fanno ricerca in questo campo, che dunque la creano giorno dopo giorno e che scrivono i propri risultati di ricerca e li comunicano alla comunità.” (I – X, XI)
Non conoscere la didattica della matematica è un ostacolo enorme per l’insegnamento, per l’insegnante professionista che si prefigge l’obiettivo di far apprendere la disciplina ai suoi studenti; a nulla vale essere precisi, scrupolosi, attenti, “ma ignoranti nei risvolti professionali” (I – XI) in quanto ciò creerebbe solo un danno.

Silvia Sbaragli
(nella foto Silvia Sbaragli)                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                  Certamente è importante che un insegnante si interessi di psicologia, pedagogia, sociologia, semiotica ecc. ecc., ma Bruno D’Amore, assieme a Silvia Sbaragli, ci ricordano che “la didattica della matematica si è già appropriata dei costrutti principali che, in queste e altre discipline, tutte molto interessanti, sono utili per un’ottima preparazione professionale adeguata; e che, dunque, studiando bene la didattica della matematica, la preparazione professionale è assicurata.” (I – XI)
Per Informazioni scientifiche sul convegno: www.dm.unibo.it/rsddm , www.incontriconlamatematica.org , www.incontriconlamatematica.net , www.cspietro.it . Sito ufficiale Medaglia Fields: https://www.mathunion.org/

Il Convegno Incontri con la Matematica, che sarà arrivato alla 34a edizione, il prossimo anno si terrà nelle date 6, 7 e 8 novembre 2020.


Franco Boscolo

Last modified onSabato, 16 Novembre 2019 13:35