Argomenti del dibattito sulle riforme istituzionali italiane

Si avvicina il referendum sulle modifiche alla Carta Costituzionale e si intensifica il dibattito pubblico. Ci sono posizioni veramente troppo semplificatorie su questo che è un tema tanto delicato quanto importante per definire l'assetto complessivo dello Stato, e quindi su come i cittadini ritengono debba essere strutturato il loro Stato. Troviamo un intervento di Claudio Martelli, (in un fondo a pp.1-2 del "QN-Quotidiano nazionale" di giovedì 7 luglio) che, per portare avanti una riflessione sulla situazione politica creatasi con il ventilato referendum sulla riforma costituzionale, non trascura il passato, raffrontandolo con il passato prossimo dell'"ossessiva campagna mediatica e giudiziaria contro Berlusconi", ma anche con la situazione presente di Ostia, dove le non condanne sembrano smentire il teorema di "Mafia capitale".

Contraddizioni della giustizia, impossibilità di conciliare diritto e procedura? Lo sapremo o non lo sapremo mai? Una revisione dei codici sarebbe ancora una volta d'uopo...

In altri paesi, ha ragione ancora Martelli, statisti come Kohl, Mitterand, Sarkozy non sono stati spazzati via dal loro posto per "le attenzioni delle rispettive procure". E poi esamina anche la crisi globale, di tipo economico (ma sempre anche politica) con il pericolo di voler "distruggere la domanda per risanare i conti" (la ricetta anche iterata di Mario Monti, con gli esisti negativi noti) oppure l'azione politica dei populisti che arrivati al governo (nei Comuni, per ora, ma c'è che scommette sul loro successo anche a livelli istituzionali più alti) non sanno che cosa fare...

La distruzione della classe dirigente politica sostituita da tecnici è golpe, il populismo non si sa dove porti...

Eugen Galasso

Last modified onLunedì, 18 Luglio 2016 19:23