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Craxi, la firma del Concordato e le scelte religiose del laico

Quanto ci si possa fidare di Luigi Bisignani non so, ma certamente qualcosa sa.

Nelle sue "rivelazioni", pubblicate da "Libero" di domenica, il giornalista-faccendiere molto addentro alle "segrete cose", parla di Craxi. Parla del suo "capolavoro diplomatico" a proposito del Nuovo Concordato (1984), afferma che "riuscì dove i leader DC e il premier repubblicano Giovanni Spadolini avevano fallito".

Racconta che Craxi aveva detto a papa Woytila di aver fatto il chierichetto e di esser stato tentato dall'idea di farsi prete (è successo a non poche persone, avendo avuto un'educazione cattolica), ricorda i funerali religiosi di Craxi a Tunisi, con il rosario regalato da papa Woytila, mette in evidenza che rimane una lettera autografa del settembre 1999 (Craxi muore all'inizio del 2000) del leader socialista all'allora Papa (ora santo) in cui dichiara di voler offrire le sue sofferenze al suo paese e altro.

Ma sulle reali intenzioni o meglio sull'atteggiamento di Craxi verso la religione sappiamo poco; che fosse un laico è certo, il che non vuol dire un ateo. Come anche nel caso di François Mitterand, in merito al quale, oltre il sibillino "Je crois aux forces de l'esprit" (Credo nelle forze dello spirito), non sappiamo molto in dettaglio. Il che è comprensibile, visto che le scelte "religiose" o meno, per un laico sono cosa privata, da non sbandierare urbi et orbi.

In assenza di altro, meglio "ritirarsi" in una dimensione di silenzio rispettoso.

Eugen Galasso

L'immagine che ritrae la sala dove fu firmato il Concordato tra Stato italiano e Chiesa Cattolica nel 1984 è tratta dal sito http://grognards2011.blogspot.it/2014/02/foto-le-immagini-dello-storico-incontro.html 

Last modified onSabato, 20 Agosto 2016 20:03
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