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Peter Fonda, icona di un epoca e di un costume, è scomparso

Peter Fonda, un'icona. Ha studiato recitazione, è figlio di Henry Fonda, fratello di Jane, padre di Bridget, ha recitato in tanti film (tra gli altri in "The Trip"-Il serpente di fuoco, 1967), da giovanissimo è salito sul palcoscenico in teatro in commedie come "Harvey", e poi ancora ha recitato in serie TV come anche nella produzione italiana "Gli indifferenti" dal romanzo di Alberto Moravia, diretta da Mauro Bolognini (1988).

Ma Peter Fonda lo si ricorda nel ruolo di "Wyatt- Capitan America" in "Easy Rider" (1969), film che ha scritto insieme al regista Dennis Hopper, che è stato anche cointerprete, un film-icona dell'epopea hippie. Droga, libertà e paura (così recitava il sottotitolo made in Italy del film), si ritrovano in questo film che ha forse più valore sociologico e psicologico che puramente filmico. Rimane interessante per le scene "lisergiche" (qualcuno dice realizzate sotto l'effetto di LSD oltre che di cannabis). "Easy Rider" è decisamente discutibile se proposto a ragazzi/e di età inferiore alla maggiore età, appunto, comunque è un documento da apprezzare come tale.

Che Peter Fonda, persona buona, sensibile, generosa (un po'"sballato", forse, ma lasciamo perdere...) sia rimasto quasi imbrigliato nel film, dimostra però la forza, l'efficacia, la pregnanza del film stesso, che non vuole dare messaggi, ma appunto rimane uno spaccato straordinario di un'epoca e di un costume. Quindi, sociologicamente, da vedere anche varie volte per studiare il fenomeno in questione, mentre da un punto di vista moralistico, come detto, il film non rientra in alcun canone accettabile...

Eugen Galasso

Last modified onDomenica, 18 Agosto 2019 19:38
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