CLOWN IN CORSIA: AIUTANO BIMBI E ANZIANI A STARE MEGLIO

In Alto Adige operano numerosi clown professionisti che s’impegnano a visitare regolarmente pazienti negli ospedali e nelle strutture dedicate alle persone più anziane. 

Come si può immaginare i bambini sono un obiettivo evidente, si divertono, ridono, dimenticano il loro stato; per tutti, bimbi e anziani, vale però la certezza, documentata, che dalle risate trae giovamento il sistema immunitario, la sofferenza si lenisce e aumenta significativamente il “coraggio” di affrontare le cure: “Il buonumore stimola i processi di guarigione grazie all’interazione positiva tra corpo e anima” (Klinik Clowns Bayern). Ne abbiamo parlato con Kurt Silbernagl che, in qualità di Clown assieme ai suoi collaboratori, opera da ventiquattro anni in numerose strutture in Alto Adige con l’associazione di volontariato COMEDICUS fondata nel 1998 da Pauli Demetz (Medicus Comicus) (www.comedicus.it).

Kurt Silbernagl sottolinea che ogni attività non comporta nessun costo per gli “spettatori”. 

Non sono medici, ma esperti nell’Arte del Clown e lo scopo è divertire per rendere più sopportabile i percorsi medicali spesso difficili specialmente per i bambini che, oltre alle sofferenze delle cure, devono far fronte alla solitudine, alla lontananza da casa che fa crescere la malinconia e la nostalgia della famiglia, però – sottolinea Kurt Silbernagl - “In verità potremmo dire, paradossalmente, che, quando facciamo divertire i più piccoli, per l’80% aiutiamo anche gli adulti intendendo con ciò i genitori, gli zii, i nonni e chiunque vada visita ai più piccoli: è evidente, per nostra esperienza, quanto i genitori dei piccoli ammalati traggano a loro volta un grande giovamento psicologico dato dalla nostra presenza”.

Non sono medici, ma sicuramente “per colpa loro” nei “piccoli o grandi” pazienti si riscontra un aumento di endorfine con conseguenze positive: “Il motto che guida l’operato di Comedicus è «ridere fa bene»”. Da tempo è scientificamente provato che la risata è una terapia eccezionale. Ridere fa bene perché rilassa, toglie le paure e le ansie, rinforza il sistema immunitario, attiva la capacità di autoguarigione, dà speranza e aumenta la qualità di vita – quando noi ridiamo, stiamo meglio!”.

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Far ridere - ci spiega Kurt Silbernagl - è tutt’altro che facile, un naso rosso rotondo aiuta molto, sicuramente, ma se non si affronta uno studio profondo delle tecniche del far ridere si rischia di non essere efficaci e il sorriso non scaturisce. Per “essere clown” è indispensabile un percorso vero e proprio per scoprire questa eccezionale figura artistica che ha caratteristiche sorprendenti: tutti abbiamo riso - e continuiamo a ridere anche da adulti - al circo. Si impara ad esprimere il proprio carattere assieme alla necessaria fisicità, si deve essere in grado di aprirsi e lasciar fluire le proprie emozioni conoscendo anche i propri limiti. Perché la fisicità? Si tratta di tecniche basilari – ci spiega Kurt Silbernagl - che coinvolgono l’espressione corporea, la teatralità, la mimica, la recitazione di gag semplici ma divertentissime, per non parlare delle cadute. La “Clownerie” è la capacità di divertire gli altri. La risata di per sé non è l’obiettivo primario – chiarisce Kurt Silbernagl – il fine ultimo e fondamentale è lasciare un’emozione profonda tale che anche dopo lo spettacolo tutti continuino a sognare e a sentirsi bene quanto più a lungo possibile facendo continuamente rivivere nel tempo quello che di bello hanno provato.

Una lunga e importante tradizione quella della recitazione di gag semplici, detta “slapstik” nata “nel periodo del muto in Francia e sviluppatosi negli Stati Uniti negli anni 1920, fondata su una comicità elementare che sfrutta il linguaggio del corpo e si articola intorno a gag tanto semplici quanto efficaci, come quella messa in moto dal celebre meccanismo delle ‘torte in faccia” (https://www.treccani.it/enciclopedia/slapstick) come non ricordare le irresistibili comiche di Charlie Chaplin (Charlot) piuttosto che Stan Laurel e Oliver Hardy o Buster Keaton ecc.
La clownerìe vuole essere un percorso alla scoperta di questa figura artistica dalle potenzialità straordinarie che è il clown.

“È necessario – continua Kurt - per esempio, se si lavora in coppia, trovare il partner ideale, studiare i tempi giusti per le batture, servono un coinvolgimento e una sintonia speciali”. Per raggiungere questo obiettivo i clown si incontrano regolarmente sia per fortificare il senso di appartenenza, sia per aggiornarsi continuamente sulla tecnica del far ridere, esercitarsi, provare e riprovare come veri e propri attori di una compagnia professionale (anche la comicità muta nel tempo); si instaura inevitabilmente un profondo legame di amicizia rafforzato dalla speciale missione che hanno deciso di intraprendere: dedicarsi in toto a chi soffre.

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Come detto, nessun onere per chi assiste ad un loro spettacolo, ma, come è giusto, i clown vengono pagati per le loro perfomance e, per questo, l’associazione Comedicus si assume il compito di individuare possibili finanziamenti attraverso contributi pubblici e privati, e grazie alle donazioni, alle quote d’iscrizione all’associazione, ad eventuali sponsor ecc. Attualmente sono circa 250 i membri dell’associazione che, grazie alla loro quota, sostengono i numerosi progetti in corso.
Kurt Silbernagl ci spiega che in questo difficile periodo i clown continuano ad operare comunque grazie ad un progetto innovativo che li vede arrivare direttamente a casa dei piccoli pazienti e dei più anziani grazie alle videochiamate: una sorta di “visita on-line”, ovviamente gratuita, della durata di una ventina di minuti.
Venti minuti preziosissimi dietro i quali si nasconde tutta la professionalità che abbiamo troppo brevemente raccontato.

God bless all clowns.
Who star in the world with laughter,
Who ring the rafters with flying jest,
Who make the world spin merry on its way.
God bless all clowns.
So poor the world would be,
Lacking their piquant touch, hilarity,
The belly laughs, the ringing lovely.
God bless all clowns.
Give them a long good life,
Make bright their way – they’re a race apart!
Alchemists most, who turn their hearts’ pain,
Into a dazzling jest to lift the heart.
God bless all clowns.

Eulogy for Stan Laurel - Famous Clowns
[Editor’s note: this poem, originally titled, “A prayer for clowns” was a favorite of Stan Laurel‘s, and read at his funeral by Dick van Dyke as part of Stan’s eulogy]
God bless all clowns (famousclowns.org)

Franco Boscolo

Last modified onSabato, 03 Dicembre 2022 20:39