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Assurdità nell'accoglienza di Juncker a Bolzano

Se si vive sempre in provincia di Bolzano (Südtirol, Alto Adige, come volete), forse (?) non si può rendersene conto, ma chi, come il sottoscritto, da anni vive soprattutto "fuori" (dovunque, non importa se a Firenze, Berlino, Parigi, New York, Mosca, Alaska, al limite Rovereto...), si renderà conto dell'assurdità (o vogliamo dire "stranezza") dell'accoglienza di un personaggio famoso, anche se solo in Europa (non aggiungo di più, essendo molto scettico su quest'Europa a conduzione bancario-merkeliana), contestato ma celebre grazie ai media come Jean-Claude Juncker, presidente della Commissione europea, accolto dagli Schützen e da spari a salve.

"El Pais" e le contraddittorie critiche a Trump

Incredibile, la pervicacia anti-trumpista di certa intellighentsia europea, a fianco di preoccupazioni certo legittime: così, ne l"progressista" "El Paìs", da giorni, anzi settimane, sparate contro il neo-presidente: se pensiamo che a fine ottobre (il 30) il giornale era molto scettico sul bilancio della presidenza Obama, accentuandone anche gli aspetti negativi, non si capisce perché il quadro proposto della futura presidenza Trump sia quasi totalmente negativo,

Hillary, "bisogna saper perdere"!!

Citando il grande Rudyard Kipling, scrittore e poeta del "Libro della giungla" e di tanti immortali racconti, Claudio Martelli, nel "Quotidiano Nazionale" di venerdì 18 novembre, afferma che non tutti sanno "trattare il successo e l'insuccesso come due impostori". Il riferimento, chiaro, è all'insopportabile (definizione mia, non di Martelli, me ne assumo la responsabilità) Hillary Clinton, che ha dimostrato di "non saper perdere" (Martelli, qui, cita esempi sportivi-che non conosco-mentre io ricordo piuttosto "The Rokes" di Shel Shapiro con "Bisogna saper perdere" che diventava "perere" nell'english version dei "nostri").

Proteste in USA contro Trump. Forse meglio aspettare di vedere cosa farà?

Sembra che per molti commentatori europei e in particolare italiani le elezioni USA siano da rifare: si lamenta la non elezione della prepotente e poco amata Hillary Clinton (anche Obama e la consorte Michelle hanno dovuto ingoiare il rospo di sostenerla) per la scarsa affluenza ai seggi degli Afro-American i(che non votano quasi mai). L'astensionismo negli States è fisiologico, lo si sa, ma si fa finta di non saperlo.

Incomprensibile questa levata di scudi prima che Trump sia fattualmente presidente (pur se alcuni segnali sono effettivamente inquietanti, ma si tratta di segnali prima che il neopresidente entri in carica). Associazioni di (in)volontariato e gruppi politici e di pressione dovrebbero protestare dopo, semmai, aspettando che ci siano pericoli reali all'orizzonte.

Eugen Galasso

PD: un ircocervo

Un vero "ircocervo", il  PD, nato, un po' sull'onda del  "Democratic Party" USA (altro raccoglitore "di tutto e di più", che ha avuto tra i suoi candidati il razzista George Wallace , ma anche i Kennedy, che , rispetto a Wallace erano "pericolosi socialisti" - termine spregiativo negli States -  Franklin Delano Roosevelt, il presidente che seppe reagire alla crisi del 1929 con il "New Deal", ispirato da Keynes, l'economista degli "investimenti pubblici", dello "Stato imprenditore", la misura più "di sinistra" negli States, ben diversa dall'attuale candidata alla presidenza Hillary Clinton, legata mani e piedi a Wall Street).

Vasco, Vasco !!

Comunicato del circolo mistico-podistico "Pio Baldelli" già "Carlo Lazzerini"

"No, Vasco, no" cantano ora non più a Vasco Rossi, ma a Vasco Errani, commissario straordinario per la ricostruzione delle zone recentemente terremotate.

Se rompe troppo le scatole, i lo ... Tronca.

Il Circolo

 

(immagine tratta dal sito www.podistidamarte.it)

 

De Gaulle: una sua bella definizione della democrazia

Charles De Gaulle (1890-1970), militare, generale, capo della Résistence francese, Presidente della Repubblica francese: definirlo "socialista" o altrimenti rischi di essere limitativo, essendo le Général qualcosa di diverso; certo non comunista (anti-comunista, anzi), alieno dal capitalismo spinto (sue molte nazionalizzazioni in Francia; Sarkozy è altro, è un "neogaullista"). Uno studioso (economista) svedese, più di vent'anni fa, in un saggio per i "Cahiers de l'Herne" dedicato a De Gaulle, lo definiva socialdemocratico, ma le etichette sono sempre limitanti, in specie per personalità "debordanti" come quella citata.

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