Il Partito socialista in Francia va verso l'autodistruzione?

In un bel saggio su "Le Monde diplomatique", il politologo Remi Lefebvre parla tout court di "autodistruzione del partito socialista francese", enumerando almeno tre fattori: A) il crollo di iscrizioni e di votanti PSF (partito socialista francese); B) Il distacco tra esponenti politici socialisti e iscritti-aderenti-simpatizzanti; C) una scelta iper (neo, quantomeno)-liberista, incomprensibile per molti/e votanti socialista e aderenti al partito.

Tutto vero, o meglio, secondo me: 1) il crollo di adesioni alle forze socialiste e socialdemocratiche è questione europea, se non mondiale (cfr. Spagna e il laburismo britannico, Brexit or not Brexit), non solo francese, da inserire in un crollo dei votanti dappertutto, dove si riduce la percentuale di consensi alle forze classiche, conservatrici, centriste, ma anche socialiste; 2) Il distacco tra dirigenze partitiche e aderenti/simpatizzanti è fenomeno diffuso non certo solo in Francia ed è fenomeno pericoloso, che porta a una crisi di partecipazione e di idealità sentita; 3) la scelta in parte liberista, in Francia più "accentuata" che altrove, andava spiegata ed esplicitata a simpatizzanti e votanti nonché (ovvio) in primis agli/alle iscritti/e.

Essa è di per sé discutibile, id est da discutere: è assurdo nazionalizzare (statalizzare) tutto (anche "la bottega del barbiere" diceva molti anni fa Francesco De Martino, leader socialista ante-Craxi), visssuto dal 1907 al 2002 e non certo autonomista quanto il suo successore. Proprio in Francia ricordo come, parallelamente all'azione autonomista di Bettino Craxi e della sua segreteria in Italia, Michel Rocard (1930-2016-Rocard muore un mese fa il 2 luglio), in modo anche contraddittorio, favorisce una forma di deuxième gauche (seconda sinistra) critica verso lo statalismo e libertaria-autogestionaria.

Si può ben sostenere, naturalmente con molta prudenza e varie riserve, che seguire questa via in Francia sarebbe stato preferibile che l'optare per un semplice, "orrendo" neo-liberismo, con il quale il socialismo abdica a sé stesso, facendosi sic et simpliciter iper-capitalista.

Eugen Galasso

Last modified onLunedì, 08 Agosto 2016 19:28